I misuratori oggettivi dell’efficacia di
un’azione amministrativa di controllo preventivo non potranno essere né
l’emersione né l’assenza di episodi corruttivi scoperti dalla magistratura,
dato che la scoperta di fatti corruttivi può dipendere anche soltanto dal caso
e che la mancata scoperta non significa affatto che essi non vi siano. Un
segnale indicativo potrebbe risiedere nelle classifiche internazionali sulla
percezione della corruzione in Italia: salire in quelle classifiche sarebbe un
elemento che, oltre a essere oggettivamente incoraggiante, dimostrerebbe che
l’azione di prevenzione è fruttifera.
L’attività incisiva sarà soprattutto
di “vigilanza”; controllo affinché le pubbliche amministrazioni rispettino le
norme che impongono strumenti di prevenzione della corruzione (come l’adozione
dei piani triennali, la nomina dei responsabili dell’anticorruzione e delle
regole di integrità dei pubblici funzionari), rispetto delle regole sulla
trasparenza (e cioè che siano rese pubbliche una serie di informazioni
sensibili soprattutto sull’attività contrattuale della pubblica amministrazione
in modo che possa esercitarsi il “controllo diffuso” dei cittadini) e che siano
rispettate le norme previste dalla legge sugli appalti. Il fatto che l’ attività
non disponga di un meccanismo sanzionatorio efficace a stimolare il rispetto
delle regole indicate è senz’altro un limite, per quanto il decreto legge di
giugno ha previsto nuove sanzioni, ma forse neanche queste basteranno. L’applicazione
di questa esperienza sarà anche un motivo di verifica e ne prospetteremo i
limiti a governo e parlamento.
Dopo un tempo minimo di rodaggio (non meno di un
anno) l’Autorità sarà totalmente autonoma ed operativa. Ciò non significa che i
risultati non possano essere conseguiti prima: il piano del rispetto delle
regole della trasparenza grazie all’attività di vigilanza mirata sui ministeri
e sui grandi enti locali dovrà dare risultati immediati tramite la cosiddetta
“amministrazione trasparente”. L’aumento della trasparenza effettiva renderà molto
più difficile i fenomeni corruttivi, considerando che il la corruzione è un
reato che si fa al buio e di nascosto: la luce della trasparenza lo rende molto
più complicato.
Di corruzione, e di mala-politica si parlerà Giovedi 24 Luglio a partire dalle ore 18.00 a Marano di Napoli, presso la Sala Cavallo della Casa Comunale al Corso Umberto I nel corso di un incontro dibattito aperto al pubblico organizzato dall’a.p.s. Omnibus per la presentazione del Volume “Il cancro della corruzione” del Tenente Colonnello Claudio Mazzarese Fardella Mungivera (ediz. Rogiosi) a cui parteciperanno il Sindaco di Marano, Angelo Liccardo, il presidente della Commissione Cultura della cittadina, Vincenzo Marra e il presidente dell’associazione Mariarosaria Lumiero. Modererà l’altro socio e giornalista dell’associazione, Paolo Russo, esperto di Comunicazione pubblica, sociale e politica.
Di corruzione, e di mala-politica si parlerà Giovedi 24 Luglio a partire dalle ore 18.00 a Marano di Napoli, presso la Sala Cavallo della Casa Comunale al Corso Umberto I nel corso di un incontro dibattito aperto al pubblico organizzato dall’a.p.s. Omnibus per la presentazione del Volume “Il cancro della corruzione” del Tenente Colonnello Claudio Mazzarese Fardella Mungivera (ediz. Rogiosi) a cui parteciperanno il Sindaco di Marano, Angelo Liccardo, il presidente della Commissione Cultura della cittadina, Vincenzo Marra e il presidente dell’associazione Mariarosaria Lumiero. Modererà l’altro socio e giornalista dell’associazione, Paolo Russo, esperto di Comunicazione pubblica, sociale e politica.
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